Tenuta Monteti

Il nostro lavoro, 28 volte un ettaro

Agricoltura responsabile

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Lavoriamo circa 28 ettari di vigna. Divisi in 4 parti contigue con un’ottima esposizione sud-est e sud-ovest, a un’altitudine media di 145 mt. sopra il livello del mare da cui distiamo appena 15 km. Il terreno ha una struttura complessa, sassosa su substrato argilloso che garantisce un buon drenaggio mantenendo in profondità freschezza e umidità. Il colle Monteti difende il vigneto dai venti diretti del Mediterraneo, creando un microclima ideale grazie al quale le viti possono godere protette della vicinanza del mare.
Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Cabernet Franc, Alicante-Bouschet e Merlot si alternano nel vigneto divisi in 28 parcelle, come in una scacchiera. Abbiamo una densità di 6.600 piante per ettaro. L’impianto è a cordone speronato. Dedichiamo particolare cura al mantenimento di un equilibrato rapporto tra superficie fogliare e grappoli.

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Lavoriamo nel massimo rispetto possibile della natura e dell’ambiente. Applichiamo un’agricoltura responsabile, con concimi invernali organici e una centralina meteorologica che, con i suoi sensori posti nel vigneto a rielevare temperatura e umidità fogliare e del terreno, ci aiuta ad abbattere i trattamenti all’indispensabile.

Selezione e Fermentazione spontanea

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La vendemmia è rigorosamente manuale, una severa selezione è la chiave della nostra qualità.  L’uva selezionata già in campo viene nuovamente selezionata sul tetto della cantina sia prima che dopo l’entrata nella diraspatrice. Per gravità, lungo proboscidi di acciaio, le uve scivolano dal tetto in cantina nei tini sottostanti, destinati alla fermentazione. Delicate follature vengono eseguite ogni 6/8 ore per estrarre il massimo dalle bucce.
Dal 2007 la fermentazione delle uve pigiate avviene per via spontanea, grazie ai lieviti indigeni presenti sugli acini e nell’aria, senza necessità di aggiunte di lieviti non autoctoni. Le terrazze di vegetazione di cui è circondata la cantina, contribuiscono ad arricchire l’aria di buoni lieviti naturali. I risultati, significativi in termini di complessità aromatica, confermano ulteriormente il legame dei nostri vini con il loro territorio.

Lavorazione parcellare

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Lavoriamo le uve in maniera parcellare. La cantina è stata concepita e progettata per questo. Vendemmiamo una parcella (un ettaro circa) di vigneto al giorno. A ogni parcella vendemmiata, corrisponde una vinificazione separata in un tino dedicato. Il prodotto è tenuto separato anche durante l’affinamento in legno o in acciaio fino al momento di comporre il blend. L’importanza della lavorazione parcellare è che ci consente di avere in cantina per ogni annata diversi tipi, ad esempio, di Petit Verdot o Cabernet Sauvignon secondo le diverse parcelle di provenienza, come dei sotto-cru. E di avere quindi al momento della composizione dei 2 vini una straordinaria palette di possibilità. Più che una tenuta di 28 ettari, amiamo definirla una tenuta di 28 volte un ettaro.

Basso uso di solfiti

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Riusciamo ad abbattere l’uso dei solfiti grazie a un prolungato contatto del vino con le fecce nobili, già ricche di antiossidanti naturali, e con un continuo controllo dei suoi livelli di esposizione all’ossigeno in barrique. Una scommessa iniziale che ora è prassi consolidata dell’azienda.

Maturazione e Affinamento

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Utilizziamo la forza di gravità durante tutto il processo di produzione, dalla caduta delle bacche nei tini per la fermentazione fino alla discesa del vino nelle barriques. Questo ci consente di evitare procedimenti di pompaggio stressanti sia per l’uva che per il vino. Siamo molto prudenti per quel che riguarda l’uso del legno. Selezioniamo esclusivamente barriques di rovere francese diverse per foreste di provenienza e tostature, ricercate tra quelle che meglio si adattano ai nostri prodotti. L’uso di barriques nuove obbedisce a criteri e limiti definiti per ciascuno dei vini. Dopo un anno di maturazione separata in barriques di primo o secondo anno o in acciaio, viene composto il blend, nascono così il Caburnio e il Monteti. Il Monteti torna in barrique per altri 6/8 mesi. Il Caburnio viene imbottigliato.
Fondamentale il successivo periodo di affinamento in bottiglia. Minimo due anni al buio e a temperatura controllata per il Monteti, uno per il Caburnio, prima di essere messi sul mercato, garantiscono un giusto ammorbidimento dei tannini dopo la lunga maturazione in legno, esaltando le caratteristiche naturali dei rispettivi blend.